Utsanga.it - #7 march 2016 - calls for submissions
deadline: 2016/03/10
send to: redazione@utsanga.it
1) 100 Dada
submissions for:
visual works
short essays
or both:
about dada or dada persistences in contemporary languages
2) asemic writing, asemic theory
submissions for:
articles and short essays
3) glitch art, glitch theory
submissions for:
works of glitch art and articles
sabato 6 febbraio 2016
Pignotti | Liminali ai margini di un naufragio… (note sull'opera di Francesco Aprile e Cristiano Caggiula)
Pignotti | Liminali ai margini di un naufragio…
in Utsanga.it, #07, december 2015
read all: http://www.utsanga.it/index.php/pignotti-liminali-ai-margini-un-naufragio/
"Meglio allora lasciare il centro di questa scena, ci dicono Francesco
Aprile e Cristiano Caggiula con questa mostra, girare al largo,
sistemarci sulla soglia dell’immondo spettacolo, dar vita a operazioni
“liminali”, prelevare dall’abbagliante kolossal brandelli di scritture
indecifrabili, abradere e riscrivere palinsesti enigmatici, rintracciare
mappe di tesori scomparsi, mettere a fuoco scarti di tipografie
travolti da apocalittici buchi neri. Dalla centralità alla marginalità, e
poi dalla globalità alla particolarità. Dal ” macro ” al ” micro “,
insomma. È un aspetto che emerge simbolicamente ma anche in modi
determinati nelle opere verbovisive di Aprile e di Caggiula. Il
frammento, il dettaglio. L’insieme pare non avere più senso compiuto, lo
stesso avviene con le ideologie, o con la storia lineare che ha una
finalità. Sono entità compromesse. La singolarità del mondo non sta più
nel senso dei grandi significati che gli si danno, appare piuttosto nel
dettaglio rivelatore. Quando ci si tuffa nel dettaglio, quando si
frammentano le cose, si esce dal reale, dal principio di realtà e si
trova la singolarità. È da tempo che si possono per altro apprezzare i
dettagli nelle opere d’arte classica grazie alla riproduzione. Quella di
cui parla Benjamin, non a caso ispiratore dell’idea di simili
sollecitazioni liminali, non è solo la riproduzione tecnica ma è anche
la frammentazione che non mantiene più il senso generale, al quale non
si dà più un significato generale, ma che conserva sempre e forse
rafforza una magia specifica. Si prospetta a questo punto anche una
strategia della disconnessione che appare nelle varie sfaccettature
verbovisive, critiche e operative di artisti come Aprile e Caggiula ma
anche nelle pagine della loro rivista, “Utsanga”, una strategia che è un
modo per sabotare le tattiche di induzione alla dipendenza messa in
atto da quel meccanismo rappresentato secondo Baumann dalla “Lotteria di
Babele”, infinito gioco d’azzardo cui tutti siamo costretti a
partecipare sapendo di perdere. E’ auspicabile che una strategia di questo genere produca progetti e
pratiche alternative che ci permettano di abbandonare i diktat del
sistema e di abbracciare un modo di comunicare migliore Se per arrivarci
dobbiamo staccare la spina facciamolo, ma con la consapevolezza di
essere sospesi tra il “non più” e il “non ancora “. Del resto la storia
iniziata ai margini di un naufragio continua…" (Lamberto Pignotti, http://www.utsanga.it/index.php/pignotti-liminali-ai-margini-un-naufragio/)
giovedì 5 novembre 2015
Liminale. Opere verbo-visive di Francesco Aprile e Cristiano Caggiula, dal 21 novembre a Roma
Liminale.
Opere verbo-visive
Una mostra di poesia verbo-visiva
di Francesco Aprile e Cristiano Caggiula
Una mostra di poesia verbo-visiva
di Francesco Aprile e Cristiano Caggiula
Interventi
di Lamberto Pignotti e Giovanni Fontana
21 novembre 2015 ore 17:00
Centro Culturale Gabriella Ferri
Roma – Via Galantara 7
21 novembre 2015 ore 17:00
Centro Culturale Gabriella Ferri
Roma – Via Galantara 7
Liminale.
Opere verbo-visive è una mostra di Francesco Aprile e Cristiano
Caggiula che sarà ospitata dal Centro
Culturale Gabriella Ferri, a Roma in via Galantara 7, dal 21 novembre al 6
dicembre 2015. La mostra verrà inaugurata il 21 novembre alle ore 17:00, con interventi
da parte dei poeti e poeti verbo-visivi Lamberto
Pignotti e Giovanni Fontana.
Durante l'inaugurazione verrà presentata la raccolta poetica Dietro le stagioni (i Quaderni del Bardo
edizioni, 2015) di Francesco Aprile alla presenza dell'editore Stefano Donno.
La mostra, che rientra nelle attività del Centro Culturale Gabriella Ferri, è
realizzata in collaborazione con “Biblioteche di Roma”, “Zètema – Progetto
cultura”, la rivista trimestrale di critica e linguaggi di ricerca www.utsanga.it, LaNuovaLetteratura – Osservatorio permanente
(http://nuovaletteratura.wordpress.com).
La
mostra:
Liminale vuole
essere uno sguardo alla soglia, allo sconfinamento che ne è caratteristica
preponderante. Una zona dell’attraversamento continuo, un orizzonte linguistico
dalle accezioni plurivoche. Poesia verbo-visiva come discorso che ingloba una
sfaccettatura di segni poietici differenti, legati a doppio filo a quella
distruttività che Walter Benjamin, autore della soglia, individuava come punto
cardine del superamento, dello sconfinamento, segnandone dunque il carattere
positivo. L’immagine benjaminiana della soglia appare qui come punto di sutura
fra i diversi linguaggi, fra i diversi segni che concorrono alla determinazione
delle opere. La mostra vuole essere un dialogo fra segni e dimensioni poietiche
differenti e plurali, dove la parola poetica convive con parole giornalistiche,
mediatiche, pubblicitarie, segni e dimensioni materiche, eteroclite, manuali, fino
al dissolversi in segni asemantici che della parola sulla pagina hanno poco più
che un richiamo o qualche sparuta traccia e aprono al movimento performativo
del corpo.
Il
libro:
Dietro le Stagioni
di Francesco Aprile rappresenta la prima uscita editoriale della nuova casa
editrice iQdB edizioni di Stefano Donno (I Quaderni del Bardo Edizioni di
Stefano Donno). Il progetto nasce con il placet morale de “I Quaderni del
Bardo” il marchio editoriale portato avanti ad oggi da Maurizio Leo (1959,
poeta, e grande operatore culturale ) e che gestisce ormai da più di vent’anni
anche “Il Bardo”, (direttore
responsabile Antonio Tarsi), una rivista dedicata alla cultura tout court, alle
tradizioni storico monumentali del Salento, alla poesia.
Note
sugli autori:
Francesco
Aprile, poeta, poeta verbo-visivo, critico, nel 2010 ha aderito
al movimento letterario New Page,
fondato nel 2009 da Francesco S. Dòdaro. Qui svolge attività di segreteria e
ufficio stampa, curatore di mostre e testi critici; dal 2013 la curatela è a
due voci: F. S. Dòdaro-F. Aprile. Ha fondato il gruppo di ricerca e protesta
artistica Contrabbando Poetico (2011)
e la rivista di critica e linguaggi sperimentali http://www.utsanga.it (2014,
con Cristiano Caggiula). Nell’ambito dei linguaggi di ricerca è presente con
edizioni presso istituzioni e biblioteche come il Poetry Library (Londra), MACBA-Centro de documentacion (Barcellona), Tate Library (London), e con opere
presso ArtPool Art Research Center (Budapest)
e collezioni private, Imago
Mundi (Fondazione Benetton). Ha curato con Cristiano Caggiula il
volume collettaneo Snapshots Narrations
per Unconventional Press, 2014. È presente nel volume An Anthology of Asemic Handwriting (2013),
e in riviste quali Letteratura e Società,
Revista Laboratorio (Universidad
Diego Portales, Cile), Infinity’s
Kitchen (USA), La
Clessidra, Il
foglio clandestino, S/V
Revue (Lione), Rivista
di studi italiani (Toronto), Coldfront-A
Vispo supplement (Toronto).
Cristiano
Caggiula, poeta, manifattore di cascami segnici, nel 2011 ha
aderito al gruppo di ricerca e protesta artistica Contrabbando Poetico. Nel 2014 ha fondato la rivista di critica e
linguaggi sperimentali «Utsanga», http://www.utsanga.it (2014,
con Francesco Aprile). Nel 2014 cura con Francesco Aprile il volume collettaneo
Snapshots Narrations, per
Unconventional Press. Nel 2015 è presente in Alpha Bet a Test: The Eye Am Eye Asemic Anthology, nello stesso
anno per Unconventional Press Hekátē atto II, piccola
pubblicazione artigianale.
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Cristiano Caggiula |
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venerdì 15 maggio 2015
Alda Teodorani recensisce "hekátē atto II" di Cristiano Caggiula
Alda Teodorani recensisce "hekátē atto II" di Cristiano Caggiula
"hekátē atto II, col profumo degli autori francesi che lui ama, una raggiunta maturità lunguistica – mai p(l)acata – e le sue parole-pietre scagliate con sapienza nella mente del lettore, riferimenti archetipici, ermetici. E sopra(t)tutto il suono" (Alda Teodorani)
Continua a leggere al link: Cristiano Caggiula - hekátē atto II
"hekátē atto II, col profumo degli autori francesi che lui ama, una raggiunta maturità lunguistica – mai p(l)acata – e le sue parole-pietre scagliate con sapienza nella mente del lettore, riferimenti archetipici, ermetici. E sopra(t)tutto il suono" (Alda Teodorani)
Continua a leggere al link: Cristiano Caggiula - hekátē atto II
martedì 10 marzo 2015
Cristiano Caggiula, hekátē atto II
Cristiano Caggiula, hekátē atto II, Lecce, Unconventional Press - Poesia, febbraio 2015
Tiratura: 100 copie
Incellofanato, titolo a carte sciolte
pp. 15
Dalla postfazione di Francesco Aprile:
Tiratura: 100 copie
Incellofanato, titolo a carte sciolte
pp. 15
Dalla postfazione di Francesco Aprile:
Se il lettore vorrà ingabbiare il
costrutto poetico di Caggiula sotto l’orbita di una concezione spazio-temporale
o ancor peggio nell’alcova disonesta e gerarchica di un dogma, ecco, allora il
lettore uscirà sconfitto e perso e tradito nella caducità delle parole, laddove
è l’orbita semantico-lessicale della rivolta la preponderanza dell’eccesso che
invade e travalica e unisce i termini della poetica. Rivolta. Perché in un
tempo della parola celata nell’immondizia ed essa stessa rifiuto, malalingua di
potere e coercizione, affibbiata ad un uso che si vorrebbe veloce, ma invece
appare superficiale e modesto per bagaglio di scelta e vastità, poca, di
lingua, la proposta di Caggiula è una sfida. Una sfida alla consumazione del
linguaggio ordinario. Una matrice poetica che accresce il piano dell’opera
sotto la spinta di una ricchezza lessicale che sfregia l’ordinarietà del
contesto, sbrecciandolo, snervandolo, accusandolo di tradimento nei confronti
della lingua, qui da intendere come bagaglio di una umanizzazione ormai
dispersa che oggi, appunto, latita e dimentica la concatenazione dell’uomo col
mondo in quanto esperienza primaria che nell’uomo allatta la travalicazione. È
questa ricchezza semantica, concettuale, della parola che in Caggiula gioca coi
piani sfalzati di un tempo, propriamente umano, che sconfina e non conosce
alito di passato o futuro, ma si sostanzia in un continuum paradossale di
irripetibilità, dunque di presente, coerente con un tempo che sfonda il
quadrante dell’orologio, spezza le catene dell’ordine preconfezionato,
consapevole che l’esperienza pregressa dell’uomo è linfa e sostanza e bagaglio
prezioso che tiene insieme le fila dei tempi delle generazioni, per l’appunto
in un ambito di continuità, circolare, uroborica, che funge da humus
all’irripetibilità della vita, in quanto parte importante di quel costrutto che
rende umana l’esistenza. Il testo, orizzontale, rizomatico, ha l’andamento
naturale del lasciare tracce, impronte, segni, segmenti di un passaggio umano,
di un pensamento che similmente all’animale che percorre la natura, percorso da
essa, lascia lungo il suo attraversamento, così l’uomo, umanizzato il mondo, è
dal mondo percorso. Ogni parola è il seme di una o più possibilità. Vie di
fuga. Travalicamenti della proposta poetica e della lingua dell’uso comune, qui
affrontata col piglio dello sdegno, della rivolta, del non rassegnarsi ad una
morte impietosa del linguaggio, avvilito nello svalutamento. Dunque l’andamento
rizomatico, non verticistico, riconsegna la proposta alla dimensione umana di
una primavera di Giove, dove l’epicentro di una mediterraneità ritrovata,
greco/romana e figlia del fulmine, torna nella convinzione del parlare da pari
a pari, nell’eco della rivolta come quotidianità esistenziale, modalità del
mettere e mettersi in discussione, col pensiero e con le tracce dell’azione.
martedì 6 gennaio 2015
utsanga.it third issue: open call
utsanga.it, magazine of experimental languages, open call for: vispo, asemic, digital, techno poetry, video, installations, poetry, critical notes and short essays.
utsanga.it third issue: march 2015
end of submissions: 28-02-2015
send to:
redazione@utsanga.it
utsanga.it third issue: march 2015
end of submissions: 28-02-2015
send to:
redazione@utsanga.it
mercoledì 20 agosto 2014
Il segno totale. Luc Fierens e Francesco Aprile
Il segno totale. Poesia: dalla parola al segno è una mostra di scritture di ricerca che si svolgerà presso il Fondo Verri di Lecce dal 13 al 24 settembre, e che vede dialogare due generazioni poetiche, due approcci che attraverso percorsi diversi si strutturano sulla portata sociale della parola. In mostra opere di Luc Fierens e Francesco Aprile. Poesia verbo-visiva, scritture asemantiche, comunicazione pubblicitaria, giornalismo, new media, si incontrano dettando nuovi ritmi e vicissitudini della parola poetica fattasi segno, lacerazione e incontro, rimembranza archetipa ed esplosione sociale. L’impegno è costante, la militanza appare intrinseca nella ricerca delle nuove possibilità del linguaggio poetico che dalla parola si lega a differenti linguaggi, diventando segno.
Inaugurazione sabato 13 settembre 2014, ore 20:00, presso il Fondo Verri, a Lecce in via Santa Maria del Paradiso.
La mostra rientra fra gli eventi del Bitume Photofest, festival di fotografia contemporanea.
Luc Fierens, note sull’opera:
Fierens entrò in contatto con performers e poeti del movimento durante gli anni '80, e da allora continua a lottare poeticamente, ricercando senza sosta occhi che possano leggere [...] attraverso immagini che ti urlano in faccia incazzate, rock. L'Italia per lui resta ancora la terra madre, fertile, che conserva una memoria. E ne soffre il suo richiamo continuo. Non è una questione di mercato, non lo è mai stata, resta invariato il carattere di fenomeno marginale. Come ha già detto qualcuno, la forza della Poesia Visiva sta nell'aver resistito a 50 anni di insuccessi (e nell'aver comunque preso una portata internazionale, aggiungerei io). Nel caso di Luc Fierens la lealtà ai principi è mostrata dalla tenacia e dalla passione con cui si dedica al suo lavoro artistico, e dal bisogno di condividere ciò con qualcuno che possa capirlo. (Elisabetta Falanga)
La ricerca di una consapevolezza sociale è la posizione politica di Fierens. L’andamento etico della sua proposta poetica. Un invito che vivifica un approccio che vede l’arte come momento privilegiato per il raggiungimento di un ordine sociale non repressivo. La parola-immagine appare come segno connotativo della base reale del contesto immaginifico, e volge lo sguardo all’indirizzo possibile di nuovi sviluppi poetici e vitali. L’orizzonte utopico di un possibile reale. Una linea guida. (Francesco Aprile)
Francesco Aprile, note sull’opera:
L’efferatezza del simbolo è guerra visiva. Il labirinto poetico confonde la solitudine dell’azione verbale impressa nell’obolo pragmatico. MANIFESTO, riflesso nervoso del linguaggio privo di controllo ma non di obiettivo, inaspettatamente sfiora la reazione convertendo la muta interpret-azione in boato della coscienza. Fonemi-opliti, dall’armatura galvanizzata preparano l’assedio finale, è il momento di scegliere da che parte guerreggiare. Aprile lancia una sfida: l’egocentrismo della parola o il capovolgimento del fronte semantico contro la storia, strumento devoto ad una società assente e avvizzita nel foraggiare il luogo comune, questo ultimo fondamento dell’ordine-archetipo. Prepararsi alla disfatta, non soccombere per occultare il linguaggio accessorio e infiammati dalla poiesi, accostarsi all’esalazione semantica e pregarne la morte. (Cristiano Caggiula)
Il lavoro di Aprile vive nell'esplorazione dell'ineffabile; può non comunicare in modo tradizionale, ma lo fa usando un movimento casuale, un significato casuale, uno sviluppo casuale per recuperare una comunicazione dall'oltre. Uno degli aspetti del lavoro di Aprile è il magistrale uso degli spazi bianchi. Ci sono costruzioni dal controllo intenso. (Bill Di Michele, in Tip of the knife. Visual Poetry magazine, giugno 2014)
Note biografiche:
Luc Fieren (1961, Mechelen, Belgio) è collagista e poeta – provocatore visivo, è attivo in una rete di interrelazioni tra artisti nell'ambito della Poesia Visiva, Arte Postale e Fluxus. Le sue diverse espressività mettono l'accento su linguaggio e immagine come materia prima di esplorazione di forme alternative di comunicazione. In quest'ottica ha promosso un dialogo transnazionale, a partire dal 1984 e già prima della diffusione di Internet, mediante progetti di arte postale (Social-Art, Cornucopiae...) e pubblicazioni (i Postfluxpostbooklets). Attu almente la sua ricerca continua come “architettura sociale” con artisti con i quali scambia, trasmette e finalizza arte e progetti di collaborazione via posta ed e-mail e con i quali organizza incontri, performance, pubblicazioni e mostre. I suoi lavori e le pubblicazioni si trovano in archivi di grande interesse (Archivio R& M. Sackner-Miami, Artpool- Budapest), biblioteche (biblioteca del MoMa, Università di Buffalo), musei (Mart-Trento e Rovereto) e diverse collezioni private.
Francesco Aprile (1985, San Cesario di Lecce, Italia) è giornalista, poeta verbo-visivo, aderisce nel 2010 al movimento letterario New Page – Narrativa in store fondato l’anno precedente da Francesco Saverio Dòdaro; qui pubblica, in store, 38 testi (sui versanti della ricerca letteraria, sia narrativa – 33 - che poetica - 5). Dal marzo 2013 la curatela del movimento è a due voci: F. S. Dòdaro – F. Aprile. Nell’aprile 2011 fonda il gruppo di ricerca e protesta artistica Contrabbando Poetico, firmandone il primo manifesto. Nell’ambito della poesia verbo-visiva, suoi lavori sono archiviati presso biblioteche e musei, italiani e stranieri, fra i quali si segnalano il Poetry Library (Londra), l’Akademieder Künste (Berlino) . È presente in riviste nazionali e internazionali fra le quali si segnalano Verde (Roma), S/V Revue(Lione), Rivista di Studi Italiani (Toronto), La Clessidra (Edizioni Joker), Letteratura & Società (Luigi Pellegrini Editore), Otoliths (Australia) , Il foglio clandestino (Milano), Infinity’s Kitchen (USA) e altre ancora.
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